La deputata dell’Alleanza Verdi Sinistra Francesca Ghirra ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’ambiente per conoscere i contenuti dell’accordo del Governo con l’Algeria per lo studio e la realizzazione del gasdotto Galsi, che dovrebbe trasportare, oltre a metano, idrogeno, ammoniaca ed elettricità. La deputata cagliaritana chiede di capire se il progetto del nuovo Galsi, che si basa sulla dipendenza da fonti energetiche algerine, possa essere un’opera opportuna all’interno dell’attuale contesto geopolitico internazionale.

“I nostri dubbi erano tanti sulla dorsale sarda, ma sono persino maggiori sulla riesumazione del Galsi. Ci chiediamo se le riserve algerine possano garantire il fabbisogno e l’approvvigionamento di gas anche in funzione delle tempistiche di realizzazione del metanodotto o se non sia più utile, piuttosto, impiegare le ingenti risorse che comporterà la realizzazione dell’opera per investimenti diretti al settore delle energie rinnovabili, a sostegno di una nuova economia basata sull’innovazione, la ricerca e lo sviluppo di tecnologie che garantiscano occupazione anche in funzione degli obiettivi dall’Agenda europea sui cambiamenti climatici” dichiara la deputata.

Una preoccupazione particolare riguarda la Sardegna: “Il primo progetto di metanizzazione dell’isola risale alla Giunta autonomista e di sinistra di Mario Melis, nel 1985. La Sardegna è rimasta esclusa dalle reti di distribuzione nazionali, ma da allora il mondo è cambiato: sono state sviluppate nuove tecnologie e politiche energetiche, il metano è ormai considerato una “fonte di transizione” e, se è vero che l’idrogeno può essere utile per affrontare nuove sfide e raggiungere gli obiettivi dell’Agenda europea sui cambiamenti climatici, è altrettanto vero che la sua “estrazione” richiede un grande consumo di energia e ingenti emissioni di anidride carbonica” prosegue Ghirra “In questo scenario si dovrebbe riflettere sulla opportunità di realizzare il rigassificatore previsto a Giorgino (Cagliari) per cui c’è stato l’ok del Ministero e si attende quello della Regione e su quali saranno i costi e le tariffe previste per la Sardegna. Servirà davvero a colmare il divario energetico con le altre regioni italiane?”

La deputata conclude: “Si dovrebbe puntare su un sistema energetico prevalentemente alimentato da energie rinnovabili, nel rispetto integrale del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico, evitando nuove forme di colonialismo”.

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