Il mercato degli appalti pubblici in Sardegna registra una netta tendenza di crescita nella seconda metà dell’anno, con una accelerazione nel trimestre di chiusura. Il risultato consolida la crescita della spesa in atto e imprime un importante cambio di marcia alla domanda.

Dopo un primo semestre più modesto (poco più di 300 gare e 710 milioni di euro), nella seconda parte dell’anno la domanda ha sfiorato i 460 interventi e la spesa ha superato il miliardo, quantificando il mercato regionale alla fine dell’anno in 754 gare, per un importo a base di gara di 1,8 miliardi. Un valore pari a quasi 4 volte il risultato del 2021 e una crescita del 16% rispetto al 2021.

Questa accelerata – come si evince dall’ultima rilevazione del Centro Studi della Cna Sardegna – è stata determinata dall’ondata delle gare del Pnrr e del fondo complementare che, come noto, impongono una tempistica molto serrata all’attività delle stazioni appaltanti, oltre a garantire flussi economici eccezionali.

La rilevazione non prende in esame 11 avvisi pubblicati nel corso dell’anno dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (nello specifico da diverse capitanerie di porto sarde), per affidare le concessioni demaniali trentennali finalizzate alla realizzazione ed esercizio di impianti eolici offshore (che farebbero lievitare l’importo a quasi 10 miliardi).

L’importo complessivo di queste iniziative risulta pari a poco più di 8 miliardi, una cifra da considerarsi indicativa e sottostimata in quanto per tre degli undici progetti il relativo importo non risulta, al momento, noto. Proprio per l’eccezionalità di questo dato e per la forte variabilità circa la completezza delle relative informazioni, queste iniziative non sono state considerate nei numeri che definiscono livello e dinamica del mercato regionale.

Come si evince dal report In base al report si contraggono tutti i lavori più piccoli: gli appalti sotto i 500mila euro si sono ridotti del 10% in termini numerici e del 15% la spesa totale. Le opere sopra i 500 mila euro sono raddoppiate rispetto al 2021 e la relativa cifra a base di gara è quasi quintuplicata mentre le opere più grandi sono aumentate del 246% in termini numerici e dell’818% sul fronte della spesa. Rispetto al resto la Sardegna si colloca comunque nella parte più alta della classifica per intensità della crescita, superata al sud solo da Sicilia e Campania “La macchina appaltistica si è messa in moto, crescono le opportunità per le imprese ma il tema cruciale per il settore rimane quello dell’effettiva sostenibilità di progetti definiti in base a prezziari ben più bassi rispetti agli attuali -, commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di Cna Costruzioni – Se al problema dei costi si aggiungono poi le difficoltà di reperimento di materiali e manodopera nonché la complessità attuativa dei progetti del Pnrr – proseguono Mascia e Porcu – è evidente quanto le imprese più piccole della regione fatichino più di altre a trovare soluzioni e strategie adatte, in un contesto in cui il rispetto delle tempistiche previste è fondamentale”.

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