(Foto credit: Ansa)

Dati record per gli arrivi nell’Isola ma spesa più ridotta per i turisti, soprattutto gli italiani, che stanno scegliendo la Sardegna per le vacanze in queste settimane. Così l’assessore del Turismo Gianni Chessa fa appello a tutti gli operatori della ricettività: non è solo colpa dei trasporti, il potere di acquisto delle famiglie italiane è sceso, serve abbassare i prezzi e  allungare l’apertura fino a ottobre.

A margine della conferenza stampa di presentazione di Autunno in Barbagia, manifestazione che per eccellenza rappresenta un’azione di destagionalizzazione del turismo, Chessa analizza la situazione alla vigilia del mese clou della stagione.

“Abbiamo la maggiore crescita delle presenze turistiche in Italia – ribadisce rispondendo ai giornalisti – ciò non toglie che la crisi economica debba far riflettere: la busta paga degli italiani è sempre più povera, l’inflazione troppo alta e il carovita pesa sulle famiglie. Incidono i trasporti così come l’aumento dei mutui e ha pesato ciò che è successo in Emilia-Romagna”.

Altra premessa: “I turisti stanno arrivando ma bisogna capire dove vanno e come si stanno riposizionando – prosegue l’assessore -, la scelta dei turisti non è più solo quella dell’hotel, ma quella dell’extra alberghiero. Qualcuno punta l’attenzione sulle presenze che sono diminuite – aggiunge in riferimento alla posizione di Federalberghi Sardegna che segnala il 20% in meno delle presenze fino ad ora -. Le presenze non sono più certificate dai soli hotel, ma anche dalle altre strutture dell’extra-alberghiero: gli arrivi sono superiori e sono da record, le presenze possono essere diminuite perché è diminuito il potere di acquisto delle famiglie”.

Fatte le premesse arriva il duplice appello agli operatori della ricettività: abbassare i prezzi e tenere aperte le strutture da aprile a ottobre. “Bisogna capire il momento che stanno traversando le famiglie italiane – sostiene l’esponente sardista della giunta Solinas – l’alternativa è abbassare i prezzi, è l’unico modo che c’è per rispondere alla crisi economica mondiale, adeguare le offerte alle buste paga degli italiani”. E poi l’allungamento della stagione: “Bisogna aprire tutte le strutture ricettive sarde da aprile a ottobre, non può esistere che siano fruibili solo nei tre mesi estivi”.

La ricetta per Chessa passa anche per la promozione e il marketing: “Dobbiamo iniziare a diffondere lo slogan ‘Sardegna mito diffuso’, che mette insieme il fascino e la storia millenaria dell’Isola”.

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