In Sardegna quasi 400 attività vivono di sport e ben 4.500 sono organizzazioni no profit.

Dati emersi dal dossier dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna sul legame che unisce le realtà economiche alle attività sportive nell’Isola.

I numeri, su fonte Istat, dicono che in Sardegna ben 398 imprese fanno dello sport la loro principale attività organizzando attività ed eventi, gestendo impianti, creando corsi, confezionando abbigliamento, realizzando articoli e accessori, fabbricando parti e pezzi, dando lavoro a 816 dipendenti. A queste cifre vanno aggiunte le 4.573 istituzioni no profit che nell’Isola gravitano in questo mondo che da sempre ha dato lustro all’Isola e al resto dell’Italia. Il fatturato stimato delle imprese registrate della Sardegna si aggira sui 126milioni di euro.

La Sardegna è al 13esimo posto nazionale per numero di aziende: apre la Lombardia con quasi 6mila realtà e chiude il Molise con 63. A livello nazionale le attività registrate cono oltre 25mila con oltre 70mila addetti regolari, per un fatturato di 8 miliardi, 4 miliardi di valore aggiunto e 3 miliardi di esportazioni.

A livello territoriale 134 attività imprenditoriali operano nella provincia di Cagliari con 345 addetti, 100 nel territorio nel Nord Sardegna con 314 addetti, 44 nel Sud Sardegna con 97 dipendenti, 32 a Oristano con 38 addetti e 29 a Nuoro con 43 addetti.

Per Confartigianato Sardegna non si tratta solo di business ma è mondo del lavoro, anche quello artigiano, va a poco a poco modificandosi e guarda sempre di più al welfare aziendale e al benessere dei dipendenti come a strumenti essenziali anche per la produttività.

“Il legame tra aziende e mondo dello sport si fa sempre più stretto – commenta la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai – infatti i valori promossi dallo sport rispecchiano sempre di più i valori che le aziende di oggi desiderano perseguire e ai quali vogliono fare riferimento. Come ad esempio la sostenibilità e il basso impatto ambientale, l’energia e l’efficienza, ma anche la determinazione nel voler raggiungere i propri obiettivi e nel puntare all’eccellenza”. “Le imprese artigiane sono dei portentosi campi di allenamento – prosegue – molti dei nostri imprenditori amano lo sport e lo praticano dentro e fuori la loro azienda: gestire in modo vincente il rapporto con i dipendenti e con i fornitori aiuta a migliorare il proprio self-control e l’efficacia della comunicazione, come sa fare un saggio ed esperto capitano durante la partita di calcio o di rugby della sua squadra”.

Confartigianato poi ha analizzato anche la spesa pubblica per lo sport: la Sardegna, con 17 euro pro capite, è al settimo posto nazionale per gli investimenti fissi dei Comuni in impianti sportivi. La classifica è aperta dalla Provincia di Bolzano con quasi 56 euro e chiusa dal Lazio con 4, con una media nazionale di 10.

Per ciò che riguarda i praticanti, l’Isola è al 14esimo posto nazionale con il 33,3% delle persone che pratica sport con continuità. Apre sempre Bolzano con il 61% e chiude la Calabria con il 18, contro una media nazionale del 34,6%.

Infine, per quanto riguarda la partecipazione a manifestazioni ed eventi dei cittadini, l’Isola con il 22,3% è al sesto posto nazionale. Apre Bolzano con 26,7% e chiude la Sicilia con il 13, contro una media nazionale del 18,7%.

“Ma c’è di più – rimarca la presidente di Confartigianato Sardegna – le realtà che lavorano con lo sport spesso abbracciano valori fondamentali come l’inclusione e la diversità. In un mondo che talvolta sembra diviso, lo sport unisce. Senza dimenticare che sono soprattutto le piccole imprese quelle che investono in progetti che promuovono l’uguaglianza di genere, l’accessibilità per le persone con disabilità o l’educazione sportiva nelle comunità svantaggiate dimostrano una leadership ispiratrice. Inoltre, queste aziende possono avere un impatto positivo sull’ambiente, promuovendo la sostenibilità attraverso prodotti eco-compatibili e iniziative per la tutela dell’ambiente”.

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