Una struttura mafiosa solida e articolata, formata dall’alleanza tra cosche della provincia di Reggio Calabria, è stata smantellata nell’ambito della maxi operazione “Millennium”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia reggina.
All’alba di oggi sono state arrestate 97 persone, di cui 81 in carcere e 16 ai domiciliari. Il blitz è stato eseguito dai Carabinieri del di Reggio Calabria. A supporto il Ros, lo Squadrone eliportato Cacciatori Calabria e Sicilia, il 14° Battaglione “Calabria”, i Nuclei cinofili e l’8° Nucleo elicotteri.
L’intervento ha toccato numerose province italiane: Milano, Monza e Brianza, Torino, Roma, Verona, Bologna, Agrigento e molte altre. Tra queste anche Nuoro, dove i militari sono entrati in azione coordinati dai colleghi calabresi.
Secondo gli investigatori, la struttura aveva una natura verticistica e operava come “un unico corpo”, con competenze che andavano dalla gestione del traffico internazionale di stupefacenti – cocaina importata da Colombia, Brasile e Panama via container nel porto di Gioia Tauro – fino all’estorsione, all’infiltrazione in appalti pubblici e al controllo del voto.
L’inchiesta, partita nel 2018, ha fuso 5 distinti filoni investigativi e ha rivelato il pieno funzionamento dell’organo collegiale della ‘ndrangheta noto come “Provincia”. L’organizzazione si occupava di coordinare i locali reggini, anche fuori regione, regolando gerarchie, costituzioni di nuove cellule e controversie interne.
Oltre ai locali calabresi di Sinopoli, Platì, Locri, Melicucco e Natile di Careri, sono emerse evidenze anche su articolazioni operative a Volpiano (Torino) e Buccinasco (Milano). La rete aveva il controllo su attività economiche e appalti, come la fornitura di dispositivi sanitari all’Asp di Reggio Calabria, grazie alla complicità di imprenditori.
Le indagini hanno anche fatto luce su pratiche di compravendita di voti in consultazioni elettorali. Tra queste c’è quella per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria, in cui risultano coinvolti diversi esponenti mafiosi e una candidata, poi non eletta.
Sottoposte a sequestro preventivo due società – una nel settore della ristorazione e l’altra nell’edilizia – ritenute funzionali al riciclaggio dei proventi illeciti dell’organizzazione.
Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it
