Prima pagina Omicidio Cinzia Pinna, parla la madre di Ragnedda: “Non credo all’aggressione”

Omicidio Cinzia Pinna, parla la madre di Ragnedda: “Non credo all’aggressione”

Anche la madre dell'imprenditore era presente al sopralluogo sullo yacht e ha espresso parole di ferma condanna per il figlio: "Non sono d'accordo con l'istanza di scarcerazione"

Crediti foto: Ansa

Era presente anche la madre di Emanuele Ragnedda, Nicolina Giagheddu, durante il sopralluogo effettuato sullo yacht in seguito all’omicidio di Cinzia Pinna. Anche questa volta ha espresso parole di ferma condanna per il figlio.

“Come sta? Non lo so, non ci parlo” ha riferito in prima battuta ai cronisti. Poi è tornata su quanto potrebbe essere accaduto: “Non credo alla difesa da un’aggressione. Non ho dubbi, non ho mai avuto dubbi in vita mia. Mio figlio avrebbe dovuto assumersi subito le sue responsabilità. Fosse successo a me, avrei chiamato subito il 112, non doveva andarsene in giro. Non credo al panico, non ci credo a queste cose”.

“L’avvocato ha presentato istanza di scarcerazione già venerdì o sabato – ha poi aggiunto – Certo che non sono d’accordo, credo che chiunque non sarebbe d’accordo”

Infine, un messaggio dedicato alla famiglia Pinna: “Chiedo perdono alla famiglia Pinna, per non aver salvato Cinzia” ha concluso Giagheddu.

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