Prima pagina Dimissioni Satta, perplessità dal mondo agricolo: “Ora risposte, non slogan”

Dimissioni Satta, perplessità dal mondo agricolo: “Ora risposte, non slogan”

Il Centro Studi Agricoli commenta l’uscita dell’assessore regionale all’Agricoltura e richiama la politica a un cambio di passo: “Servono scelte strutturali e non slogan”

Il Centro Studi Agricoli accoglie la notizia delle dimissioni dell’assessore regionale all’Agricoltura come un fatto tutt’altro che inatteso, ma non nasconde le perplessità. L’associazione, attraverso il presidente Tore Piana, ricorda come sin dall’inizio del mandato l’assessore avesse mostrato difficoltà nell’inserirsi nei complessi meccanismi burocratici della Regione.

“In diverse occasioni siamo stati durissimi nelle nostre valutazioni – dice Piana – nulla sul piano personale, ci teniamo a precisare, ma perché era evidente a tutti che esistessero frizioni con il suo Direttore Generale e con le agenzie agricole, compromettendo l’efficacia dell’azione amministrativa”.

Non convince neanche la versione secondo la quale l’assessore lascerebbe il suo incarico “con i numeri a posto”. Per il Centro Studi Agricoli la realtà del comparto è ben diversa: “L’agricoltura e l’allevamento sardi sono a pezzi”. Piana ricorda l’assenza di nuovi bandi dedicati agli investimenti e all’imprenditoria giovanile, i ritardi accumulati nei pagamenti della PAC e i malfunzionamenti di un sistema informatico definito “in tilt”, appesantito da anomalie mai riscontrate in precedenza. A questo si aggiungono “bandi poco chiari, spesso scritti male e aperti a interpretazioni che hanno generato confusione e rallentamenti. Bandi biodiversità bloccati, con pagamenti fermi da mesi. Assenza totale di una visione di lungo periodo per l’agricoltura e l’allevamento sardi”.

Piana insiste sul fatto che la gestione quotidiana non basta più. “Per il semplice ordinario basterebbe un commissario”, afferma, sottolineando come la politica debba farsi carico di una visione ampia. “Dal nuovo Assessore ci aspettiamo finalmente una visione vera, che guardi ai prossimi 10 anni, e non alla prossima scadenza amministrativa. Serve un progetto strutturato, moderno, concreto, capace di rimettere al centro le imprese agricole e zootecniche che oggi, più che mai, hanno bisogno di risposte e non di slogan”.

Il Centro Studi Agricoli ribadisce la propria disponibilità a collaborare in modo libero e indipendente con la nuova guida dell’assessorato, qualora vi sia apertura al confronto. In caso contrario, l’associazione continuerà a “denunciare tutto ciò che non funziona o che viene fatto male, senza sconti per nessuno, nell’interesse esclusivo di agricoltori e allevatori sardi”.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it