Sport Ballardini ricorda la rottura con Cellino: “Storia folle, mai più con lui”

Ballardini ricorda la rottura con Cellino: “Storia folle, mai più con lui”

L’ex allenatore del Cagliari ha ripercorso il rapporto turbolento con l'allora presidente rossoblù in un’intervista alla Gazzetta dello Sport

Davide Ballardini, tecnico noto per le sue numerose imprese salvezza in Serie A e con un passato anche sulla panchina del Cagliari, è tornato a parlare della sua carriera in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. Tra i temi affrontati, non poteva mancare il rapporto complicato con Massimo Cellino, presidente con il quale, durante l’esperienza in Sardegna, non mancarono tensioni e scontri.

Ballardini non si nasconde e ammette di avere un carattere tutt’altro che semplice, ricordando come spesso sia stato “chiamato da presidenti fumantini”. Un elemento che, secondo lo stesso allenatore, ha contribuito a rapporti difficili e a confronti duri nel corso della sua carriera. Tuttavia, quello con Cellino resta per lui il capitolo più amaro.

Il tecnico definisce quella vicenda “brutta, folle e triste”, sostenendo di essersi sentito tradito. “Si inventò tutto – afferma – Un licenziamento per giusta causa assurdo, tanto che si mise a ridere pure il giudice del lavoro”. Ballardini è netto: “Da lui non sarei tornato per nessuna cifra. La mia dignità ha un valore troppo grande”.

Ballardini arrivò al Cagliari nel 2005 dopo un’esperienza positiva in C con la Sambenedettese e fu proprio Cellino a dargli per la prima volta l’opportunità del massimo campionato. Durò però poco, subentrando alla terza giornata e venendo esonerato dopo 9 partite. Nel dicembre 2007 però torna alla guida dei rossoblù sostituendo Sonetti, contribuendo alla salvezza della squadra prima di lasciare a fine stagione.

Fu però la terza esperienza a causare lo scontro definitivo con Cellino. Ballardini torna nel dicembre del 2011, ma nel marzo 2012 non solo viene “esonerato”, ma è “licenziato per giusta causa” dal patron rossoblù. Il licenziamento infatti, al contrario dell’esonero, comporta il non pagamento dello stipendio fino a fine contratto. Nasce così una causa che si protrae fino al 2017, quando il tribunale da ragione al tecnico e costringe il Cagliari, nel frattempo passato a Giulini, a un risarcimento.

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