La Sardegna entra ufficialmente in zona bianca. L’Isola è una delle 3 Regioni in Italia (insieme a Molise e Friuli Venezia Giulia) a conquistare la fascia di rischio minore.

Secondo quanto rilevato dalla fondazione Gimbe, nella Regione si evidenzia un netto miglioramento della situazione pandemica. Nella settimana 19-25 maggio i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti sono stati 818, e si è registrata anche una riduzione del 42,1% dei nuovi contagi rispetto ai monitoraggi precedenti. Decisamente sotto la soglia di saturazione i ricoveri in area medica e in terapia intensiva. Per queste ragioni, da lunedì 31 maggio i dettami che dovranno rispettare i cittadini sardi saranno quelli dell’area bianca, rivisti in parte da governo e Regioni nella giornata di mercoledì 26 maggio.

Come cambiano le regole?

– non c’è il coprifuoco;
– vigono il divieto di assembramento, l’obbligo di distanziamento interpersonale, l’uso obbligatorio della mascherina all’aperto quando non si può mantenere la distanza e al chiuso nei luoghi pubblici, l’obbligo di sanificazione nei luoghi chiusi e di aerazione;
– nessuna limitazione per gli spostamenti;
– le regole relative al numero di persone che si può ricevere in un’abitazione privata restano le stesse (quindi massimo quattro, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. Le persone che si spostano potranno portare con sé i minorenni sui quali esercitino la responsabilità genitoriale e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi);
– dalla zone bianca si può fare rientro alla propria seconda casa situata in zona arancione o rossa, se si può dimostrare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile. In ogni caso, l’immobile di destinazione deve essere disabitato e vi si possono spostare solo persone appartenenti allo stesso nucleo familiare convivente;
– i ristoranti possono riaprire la sera anche al chiuso, ed è permesso consumare al bancone del bar o al tavolo. Viene meno il limite di massimo 4 commensali, resta però il metro di distanza tra i tavoli e l’obbligo di utilizzo della mascherina per andare in bagno, pagare il conto, entrare o uscire dalla sala;
– via libera a matrimoni e cerimonie, ma con il “green pass”;
– riaprono piscine coperte, impianti sportivi al chiuso e centri benessere. Ok all’utilizzo delle docce nelle piscine termali e nei centri benessere, purché sia garantita una distanza di due metri, un adeguato ricambio dell’aria e una ripetuta pulizia dei locali nel corso della giornata;
– restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto, comprese le manifestazioni fieristiche e i congressi. La ripartenza degli eventi fieristici è prevista per il 15 giugno, mentre il via libera per convegni e congressi è fissato al primo luglio;
– restano chiuse anche le sale da ballo, le discoteche e i locali assimilati, all’aperto e al chiuso, ma si ragiona sull’ipotesi di riaprirli con green pass;
– per le spiagge, va garantita una superficie di 10 metri quadri per ogni ombrellone e sono consentiti surf, windsurf, kitesurf e racchettoni mentre restano vietate tutte quelle attività “ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti”;
– tra gli impianti di risalita, infine, potranno viaggiare al 100% della capienza solo le seggiovie, mentre cabinovie e funivie dovranno andare al 50%. In tutti sarà obbligatoria la mascherina.