Prima pagina Dermatite bovina, scontri tra allevatori e Regione a Ghilarza: “Serve piano chiaro”

Dermatite bovina, scontri tra allevatori e Regione a Ghilarza: “Serve piano chiaro”

"Non è accettabile abbattere intere mandrie sane per pochi capi infetti. Bisogna tutelare il patrimonio zootecnico sardo" ribadisce il Centro Studi Agricoli

Crediti foto: Asl Nuoro

Continuano i forti scontri tra gli allevatori e la Regione per la questione legata alla dermatite bovina. Ieri, all’interno di un incontro in cui era presente anche l’assessore regionale all’Agricoltura Satta, gli allevatori hanno fortemente contestato alcune mosse messe in campo dalle istituzioni regionali.

A sottolineare quanto successo è stato il Centro Studi Agricoli: “Gli allevatori hanno bisogno di certezze, non di continui rinvii e promesse – ha dichiarato Monica Pisanu, responsabile amministrativa del Csa – La Regione non può continuare a nascondersi dietro procedure burocratiche confuse. Serve un piano immediato, chiaro e condiviso, che preveda indennizzi adeguati, regole trasparenti e responsabilità precise prima di ogni decisione sulla gestione sanitaria e di abbattimento dei capi bovini”.

All’interno del comunicato, il Centro Studi Agricoli ha poi ribadito le sue posizioni: “Non è accettabile abbattere intere mandrie sane per pochi capi infetti, come prevedono regolamenti ormai superati; la Regione deve chiedere con forza e applicare le deroghe comunitarie per le razze autoctone, tutelando il patrimonio zootecnico sardo”.

“Il processo di indennizzo per la mancata movimentazione è oggi inaccettabilmente lento: dopo tre mesi dalla comparsa dei focolai gli allevatori ancora non conoscono l’entità dell’indennizzo a capo che riceveranno; la Regione deve assumersi la responsabilità delle scelte e non scaricare i costi sugli allevatori; ogni intervento deve essere accompagnato da indennizzi definiti e garantiti prima di qualunque misura”.

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