Opposizione subito all’attacco in fase di discussione generale del ddl 107 sugli staff della Giunta.

“Una legge che serve all’apparato digerente della maggioranza per soddisfare gli appetiti di nomine e di posti di sottogoverno”, ha detto in Aula Massimo Zedda (Progressisti), tra i detrattori più convinti del provvedimento tanto voluto dal presidente della Regione Christian Solinas.

“Nomine di amici degli amici – ha aggiunto l’ex sindaco di Cagliari – e li chiamo così perché sono nomine fiduciarie”. Sono intervenute anche le colleghe di partito Laura Caddeo e Maria Laura Orrù. Caddeo ha parlato di “legge inutile e immorale”. Secondo Orrù invece “la 107 disegna una Sardegna per pochi che mette a dura prova lo stato di salute della nostra democrazia: questo ddl deve essere ritirato perché ha un costo esagerato, 6 milioni di euro, e attribuisce un potere spropositato al presidente”. Critiche aspre dal Movimento Cinquestelle. Roberto Li Gioi si chiede “a chi giovi questa bramosia di lottizzazione” e ricorda “i sei milioni di euro all’anno indicati nella relazione finanziaria per gli stipendi di circa sessanta posti. Altro che attività di rilancio dell’attività della Regione, questa è solo bassa politica che ridurrà gli assessori alla stregua di comparse e il Consiglio regionale a quella di passacarte”.

Anche il Pd non fa sconti. Piero Comandini parla di “una scelta politica chiara che fa venire meno il principio della separazione dei poteri”. Le minoranze hanno presentato sinora circa mille emendamenti. Ancora non è chiaro quante siano quelli della maggioranza.

La conclusione della discussione generale è prevista a fine mattinata. Nel pomeriggio Pier Luigi Saiu (Lega) riunirà la commissione Riforme che presiede per il setaccio delle proposte di modifica.