Preparavano l’ingresso in Italia di pericolosi clandestini a bordo del “Corto Maltaise”, un veliero di 17 metri battente bandiera olandese. Due uomini, a capo di un’organizzazione transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione, sono stati arrestati dalla Polizia di Stato di Cagliari che ha sequestrato anche il veliero.

L’operazione, condotta dalla Squadra Mobile di Cagliari, è stata diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia.

L’esecuzione delle misure cautelari si è resa necessaria poiché l’associazione criminale stava organizzando un imminente trasporto sul territorio italiano di alcuni pericolosi migranti di origine magrebina.

Nell’operazione, di cui questa mattina verranno resi noti i dettagli, sono state impiegate unità aeree e navali della Guardia Costiera, sotto la direzione del Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo (I.M.R.C.C.) di Roma.

L’abbordaggio del veliero

L’operazione di abbordaggio del veliero da parte della Polizia cagliaritana si è svolta nella tarda serata del 14 agosto, a circa 2 miglia a largo della spiaggia di Piscinni, poco dopo Chia.

Gli uomini della Squadra Mobile di Cagliari hanno dato così esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP di Cagliari a carico di Zaouli Mourad, tunisino di 62 anni, e di Peikert Gustav, tedesco di 26 anni, indagati per aver partecipato a un’associazione a delinquere transnazionale finalizzata a far entrare in Italia stranieri privi di titoli di soggiorno. I due erano ai vertici dell’organizzazione.

L’esecuzione delle misure cautelari si è resa necessaria perché l’associazione criminale stava pianificando l’imminente trasporto sul territorio italiano di alcuni migranti di origine magrebina definiti “uomini di potere” e “bombe per l’Europa”. Tenuto conto della gravità del progetto, la Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari, con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia, ha dato ordine di eseguire le misure cautelari emesse dal G.I.P. non appena il veliero avesse di nuovo raggiunto le coste italiane.

Per le attività di localizzazione e di abbordaggio del veliero è stato fondamentale l’impiego di mezzi aerei e navali della Guardia Costiera, con il coordinamento del Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo (I.M.R.C.C.) di Roma.

Il 14 agosto, dopo diverse missioni di ricerca protratte da sei giorni, un velivolo ATR42 della Guardia Costiera ha individuato il “Corto Maltaise” a 50 miglia a sud della Sardegna. Il veliero era monitorato anche da una microspia Gps/Gsm installata dagli uomini della Sezione Criminalità Straniera della Squadra Mobile.

L’abbordaggio è scattato alle ore 20.30, quando due motovedette della Guardia Costiera, con a bordo anche personale della Squadra Mobile, hanno intimato all’equipaggio di fermare la barca. L’area era sorvegliata da un elicottero e da un velivolo ART42 della Guardia Costiera.

Il veliero “Corto Maltaise” era all’ancora nel golfo di Piscinni, dove era giunto circa due ore prima dopo aver fatto scalo un giorno in Tunisia e due giorni a largo delle coste algerine.

Le indagini

Le indagini sono iniziate il 30 agosto 2020 dopo lo sbarco a Capo Malfatano, in provincia di Cagliari, di cinque tunisini e due tibetani. I migranti erano stati avvistati da alcuni bagnanti mentre scendevano a terra dal tender partito dal veliero e fermati dai Carabinieri, chiamati dal gestore di un chiosco, che li portarono nel centro di accoglienza di Monastir.

La ricostruzione di quello sbarco ha permesso agli uomini della Squadra Mobile di avviare una complessa indagine e di attivare numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, attraverso le quali sono stati raccolti gravissimi indizi di colpevolezza a carico degli indagati sull’esistenza di un’associazione a delinquere, con ramificazioni internazionali, in grado di trasportare in Italia decine di stranieri provenienti dal nord Africa e dai paesi asiatici (Tunisia, Algeria, India, Cina, Taiwan, Vietnam).

I costi per il viaggio in veliero

L’organizzazione si faceva pagare dai 3.000 ai 6.000 € a persona per il viaggio in Italia con il veliero e il successivo trasporto in auto verso altri paesi dell’Unione Europea. Gli stranieri venivano prelevati dalla Grecia o dalle coste della Tunisia e dell’Algeria e dotati eventualmente di documenti falsi (alcuni viaggiavano con documenti autentici).

Il “Corto Maltaise” veniva gestito da Zaouli, che è anche l’armatore, mentre Peikert svolgeva le mansioni di “manager di bordo”, come lui stesso si definiva con i migranti, e organizzava gli sbarchi. Sul veliero sono stati trasportati sino a trenta migranti.

Durante la perquisizione dell’imbarcazione gli uomini della mobile hanno rinvenuto un foglio, appeso in diverse parti della barca, nel quale si davano precise istruzioni ai clandestini, per “facilitare” la convivenza a bordo durante le lunghe traversate sino alla Sardegna o alla Sicilia. Ai migranti veniva dato ordine in inglese, di: “non parlare mai con il Capitano”; “non entrare nella stanza del Capitano e nel bagno dell’equipaggio”; “non fare nessuna foto”; “non gettare in mare la spazzatura”; “non salire mai in coperta durante le ore del giorno”; “non prendere cibo se non autorizzati ma solo acqua”; “pulire ciò che viene sporcato”; “non fumare nelle cabine”. Le istruzioni terminavano con un quasi ironico “benvenuti a bordo”.

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