Un infermiere dell’ospedale Cotugno di Napoli, vaccinato sei mesi fa con doppia dose del vaccino Pfizer, è morto per Covid mentre si trovava in vacanza in Sardegna. 

L’uomo di sessantatré anni era in pensione da due mesi e dopo l’aggravarsi dei primi sintomi, accertata la positività al Covid, era stato ricoversato a Sassari.

La vicenda ha riaperto il dibattito sulla necessità di una terza dose. “La protezione del vaccino, dalle infezioni severe e a volte letali, non è del 100 per cento ma del 97-98 per cento, con un calo progressivo della protezione dal sesto mese”, sostiene in un’intervista a Il Mattino Giuseppe Fiorentino, primario di Pneumologia dell’ospedale Monaldi.

Dello stesso avviso il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore dell’Istituto Sanitario Galeazzi di Milano: “Ci si può infettare se gli anticorpi prodotti dalla guarigione si esauriscono o quando scade la copertura vaccinale”, spiega al Fatto Quotidiano.

Nonostante ciò, secondo Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione sanitaria al ministero della Salute, i vaccini ci proteggono nella maggior parte dei casi dal contrarre l’infezione virale, anche nella sua variante Delta in forma grave. I casi di decessi in seguito alla somministrazione del vaccino, secondo le statistiche ufficiali, sono molto rari.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it