La siccità e in generale la scarsità di acqua sarà uno dei temi cardine del nostro futuro, a maggior ragione in una regione come la Sardegna, dove la situazione peggiora anno dopo anno, provocando gravi danni all’ambiente e ai lavoratori che operano nel settore agricolo e zootecnico. Ma la provincia di Cagliari sembra non essersene ancora accorta.

Secondo l’analisi realizzata dal sito specializzato prontobolletta.it su dati Istat, infatti, è quella che consuma più acqua in tutta Italia. Il risparmio di quello che viene anche chiamato “oro blu”, dal 2014 al 2020 è diminuito del 9,93%, facendo scivolare il capoluogo isolano al ventottesimo posto nella classifica nazionale. Più in generale, in Sardegna la diminuzione del risparmio dell’acqua dal 2014 al 2020 tocca il 6,43% contro una media nazionale che registra una diminuzione del 5,71%. Tra le regioni italiane, risulta all’ottavo posto.

Nel 2020 il consumo di acqua in Italia è stato di 9,5 miliardi di metri cubi, e cioè l’equivalente di quasi 450 litri giornalieri pro capite. La nostra nazione è al primo posto in Europa e ciò è dovuto alla dispersione elevata delle reti idriche che sfiora il 50%: per ogni litro che viene utilizzato, ce n’è un altro che viene sprecato a causa del malfunzionamento delle reti di distribuzione.

Nonostante ciò, ci sono diverse regioni che sono riuscite a risparmiare un’importante quantità di acqua. Tra queste, la Liguria è al primo posto con il 2,3% con una riduzione nell’utilizzo di acqua potabile del 9%, seguita da Calabria (-8,00%), Friuli Venezia Giulia (-6,86%), Veneto (-4,33%), Basilicata (-4,03%) e Puglia (-3,86%). Al contrario, tra le ultime posizioni per risparmio si trovano Emilia Romagna (+1,59%), Trentino Alto Adige (+2,18%) e Umbria (+7,79%) che hanno incrementato notevolmente l’utilizzo di acqua potabile dal 2017.

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