Cagliari – insieme a Roma, Ancona, Catania, Padova, Perugia e Pescara – è tra le città più inquinate d’Italia, una di quelle in cui la mobilità è meno sostenibile. Questo, a pochi giorni dall’inizio della Settimana della Mobilità sostenibile 2021, non è un bel biglietto da visita.

Il poco onorevole primato è arrivato dopo i risultati della Campagna Clean Cities, avviata in Italia da Legambiente sulla base della analoga iniziativa europea promossa da Transport & Environment (T&E) e da European Climate Foundation (ECF) con l’obiettivo di accelerare la graduale eliminazione dei veicoli inquinanti a combustione in Europa, sostenendo la mobilità attiva, elettrica e condivisa per un futuro urbano più vivibile e sostenibile.

Il 2020 e il 2021 sono stati anni infatti cruciali nella lotta per la mobilità sostenibile. L’impatto del Covid-19 ha infatti colpito duramente le città e indotto le amministrazioni locali a intervenire con misure di mobilità sostenibile progressiva “Covid-safe”, come i provvedimenti per la mobilità attiva a piedi ed in bicicletta, anche in risposta alle misure ristrettivi d’uso dei mezzi pubblici.

“Adesso bisogna premere affinché queste misure rimangano in maniera permanente e ne vengano adottate di ulteriori – si legge nel dossier Mal’aria 2021 -. Inoltre, l’opinione pubblica nelle grandi città europee è pronta per passare all’azione. Infatti, come evidenziato anche da un recente sondaggio internazionale sull’opinione pubblica di sei paesi europei, il 74% degli intervistati è desideroso che i governi adottino misure efficaci per proteggere i cittadini dall’inquinamento atmosferico, anche chiedendo di riallocare lo spazio pubblico ai pedoni, alle biciclette e al trasporto pubblico”.

 

La prima fase della campagna Clean Cities si è chiusa ad aprile 2021 con una campagna itinerante coordinata da Legambiente dal titolo “Clean cities: ripartiamo dalle città” che ha acceso i riflettori sul ruolo che i capoluoghi italiani possono giocare per una ripartenza green e per contrastare i cambiamenti climatici. La campagna ha interessato 15 importanti città italiane da Nord a Sud del Paese, ponendo l’accento sui principali indicatori urbani relativi a ciclabilità, mobilità elettrica, sicurezza e inquinamento atmosferico e chiamando le amministrazioni locali al confronto.

Dal bilancio finale della campagna è emerso che le città italiane sono ancora molto lontane dagli obiettivi di mobilità e sicurezza fissati al 2030 e da cominciare a mettere in atto con i fondi europei del PNRR. In particolare, Roma, Ancona, Cagliari, Catania, Padova, Perugia e Pescara, sono le città più inquinate e meno sicure tra quelle monitorate. Le uniche città, appena sufficienti per l’adozione di politiche atte a potenziare ciclabilità, strade 30 e 20 all’ora, elettrificazione di mezzi pubblici e sharing mobility, sono Bologna, Milano e Firenze. Ad oggi ancora insufficienti, nonostante gli sforzi, Bari, Genova, Padova e Torino.

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