Il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e la sua giunta sono consapevoli che l’intervento progettato su viale Trieste cambierà profondamente il volto della città? Sono consapevoli che la sostituzione di tutti i 233 ficus con alberi diversi e più piccoli avrà un pesante impatto sulla salute dei cittadini e la qualità dell’aria? E perché, tra tante specie arboree, si è scelto di rimpiazzare i grandi ficus con peri cinesi, che non fanno ombra e hanno una bassa capacità di catturare l’anidride carbonica prodotta dal traffico urbano?

Queste e altre domande si trovano nell’interrogazione che Francesca Mulas (Progressisti) ha inviato alla presidenza del Consiglio comunale insieme ai colleghi e le colleghe del centrosinistra di Cagliari Francesca Ghirra, Giulia Andreozzi, Marco Benucci, Rita Polo, Marzia Cilloccu, Fabrizio Marcello e Matteo Lecis Cocco-Ortu, a pochi giorni dall’approvazione del documento di fattibilità tecnico economica “Riqualificazione ambientale e paesaggistica del viale Trieste”.

“Si tratta di un progetto da 12 milioni di euro che prevede importanti e attesi interventi sulla viabilità, sull’illuminazione, le piste ciclabili e i sottoservizi – sottolinea Francesca Mulas – la nota dolente di queste azioni riguarda il verde del viale: si parla della sostituzione di tutti i 233 ficus microcarpa con peri cinesi e ficus più giovani e piccoli. E’ un’operazione di cui non si capisce il senso: se è vero, come sottolineato anche nella relazione generale allegata al progetto, che gli apparati radicali hanno un impatto sui sottoservizi e la pavimentazione di strada e marciapiedi, dall’altra nella relazione agronomica si legge che solo otto ficus su 233 presentano una elevata propensione al cedimento, mentre per gli altri 225 si suggeriscono interventi di messa in sicurezza e monitoraggio continuo. Perché dunque si è scelto di sostituirli tutti? Anche l’età degli alberi non può essere una motivazione accettabile per l’abbattimento, dato che il verde storico non è una novità nelle nostre città né può essere di per sé un pericolo. Incomprensibile, poi, la scelta di rimpiazzare metà dei ficus con Pyrus Chanticleer, alberi dalla vita breve caratterizzati da odore sgradevole, chioma ristretta e bassa capacità di assorbire CO2, esattamente l’opposto dei nostri ficus. La prospettiva, se questo progetto andrà avanti, è quella di un viale fiancheggiato da alberelli che tra pochi anni avranno finito il loro ciclo vitale, che d’estate raggiungerà temperature torride visto il traffico e l’assenza totale di ombra.  Sarebbe in netta contraddizione con le stesse dichiarazioni programmatiche di questa amministrazione, dato che in più occasioni hanno detto di voler proteggere e incrementare il verde pubblico, e hanno da poco sostenuto ‘Architetture vegetali, le strade alberate’, un progetto fotografico curato da Marco Cadinu per valorizzare i viali alberati cagliaritani”.

“Il sindaco e la sua giunta vogliono davvero portare avanti questo progetto? Perché non ascoltano invece le centinaia di cittadine e i cittadini che in queste ore stanno firmando la petizione promossa dal Gruppo di Intervento Giuridico e stanno manifestando perplessità su queste decisioni? Perché non si confrontano con il Consiglio comunale su una scelta così importante? Perché non ascoltano la Commissione consiliare Verde, così come ha chiesto oggi anche la collega Marzia Cilloccu alla presidente Enrica Anedda? Auspichiamo – conclude la nota di Francesca Mulas – un dibattito ampio e partecipato, in modo da trovare una soluzione condivisa che metta insieme le esigenze di viabilità e sicurezza con la tutela del nostro straordinario patrimonio verde”.

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