È stato sorpreso a Carbonia, in Piazza 1° Maggio, mentre, verso le 22, usava come ariete un asse di legno da ponteggio per tentare di aprire il portoncino di ingresso di un’abitazione di proprietà di una 62enne del luogo. Per questo un disoccupato 19enne residente a Carbonia è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia sulcitana. Alla vista dei militari il giovane, con precedenti denunce a carico, si è dato a precipitosa fuga ma, dopo essere stato rincorso, raggiunto e fermato, ha tentato di divincolarsi con decisione, esercitando violenza nei confronti dei militari, venendo infine bloccato e ammanettato. Il ragazzo è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria. Indiziato dei reati di tentato furto in abitazione e resistenza a pubblico ufficiale, avrà presto un processo.

Nell’ambito dell’attività svolta per contrastare i furti sul territorio, ieri, a conclusione di alcuni accertamenti investigativi, i carabinieri della Compagnia di Carbonia hanno rinvenuto e sequestrato 100 metri di cavo di rame per tracciati ferroviari. Quel materiale si trovava occultato dietro a un cespuglio in via D’Annunzio, in prossimità del campo nomadi “Sirai”, ed è risultato essere provento di un furto denunciato presso la stessa Stazione nella giornata precedente. È stato quindi immediatamente riconsegnato, previo riconoscimento, alla parte lesa.  Sempre nella serata di ieri, a conclusione di una breve indagine, i carabinieri della stessa Stazione hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari per furto aggravato un 45 enne di San Giovanni Suergiu e una trentasettenne di Carbonia, ben conosciuti dalle forze dell’ordine. Essi sono indiziati del furto perpetrato il 18 gennaio scorso ai danni dell’esercizio commerciale di frutta e verdura di via Satta 116. I due sono stati riconosciuti dai carabinieri che hanno visionato le immagini degli impianti di videosorveglianza che avevano ripreso i due mentre si aggiungevano a compiere il colpo e subito dopo. Trattandosi di persone molto note ai militari dell’Arma coi quali avevano in precedenza avuto a che fare, non è stato difficile per questi ultimi riuscire a identificarli compiutamente.

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