“Il reparto della Medicina d’urgenza è diventato una polveriera pronta ad esplodere. Pazienti ricoverati dappertutto anche nei corridoi e in ambienti inidonei. In questa drammaticità la politica ascolti il grido di disperazione degli operatori. I medici, gli infermieri, gli oss e tutto il personale dei diversi ruoli professionali, non possono essere le vittime sacrificali di un sistema completamente allo sbando”. La denuncia arriva dall’Usb Sanità, che attacca duramente la gestione del reparto dell’ospedale cagliaritano.

“Mentre si annuncia in pompa magna l’apertura del Pronto soccorso del Santissima Trinità, l’ARNAS  Brotzu, con i suoi due presidi ospedalieri, San Michele e Businco, continuano ad andare avanti con dinamiche organizzative drammatiche. In questo contesto di piena emergenza – prosegue la sigla sindacale – come non far presente l’enorme sforzo e sacrificio degli operatori del Pronto Soccorso che continuano incessantemente a far fronte a un bacino di utenza elevatissimo anche con patologie tempo dipendenti come infarti, ictus, traumi maggiori e così via”.

“Personale allo stremo – prosegue l’Usb Sanità – e a numeri ridotti anche per l’imminente predisposizione delle ferie estive, che a richiesta delle lavoratrici e dei lavoratori devono vedersene assegnare 15 giorni escludendo i riposi, per un totale di 3 settimane. Purtroppo riuscire a  chiudere i turni è diventato sempre più complicato. Inoltre, le enormi criticità  organizzative per la carenza cronica del personale, vengono acuite  dall’assegnazione da parte della regione dei sessanta posti letto per i pazienti positivi al Covid, di questi, oltre trenta posti sono stati predisposti senza nessuna condivisione presso la Medicina Generale, reparto completamente inadeguato sia sugli aspetti logistici che su quelli strutturali e strumentali”.

Considerato che il reparto di Medicina Generale non è riconosciuto come reparto di Malattie infettive, inoltre, agli infermieri, agli oss e agli operatori tecnici non vengono assegnate le indennità economiche per il rischio infettivo. Al personale infermieristico, poi, nella matrice dei turni continuano ad essere assegnate in dispregio della norma due notti di lavoro consecutive. “Le politiche portate avanti sul riordino sanitario – proseguono i sindacalisti – hanno messo a nudo scelte scellerate che continuano a destabilizzare l’intero sistema produttivo e organizzativo con evidenti ripercussioni negative verso gli operatori e i pazienti. Sono oramai annose le problematiche economiche, come il mancato pagamento delle fasce, della produttività e dei festivi infrasettimanali”.

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