Notizie Meteo Caldo in Sardegna, ecco come incendi in Canada e polveri africane infieriscono

Caldo in Sardegna, ecco come incendi in Canada e polveri africane infieriscono

Il meteorologo Matteo Tidili spiega come anche eventi apparentemente molto lontani contribuiscano al caldo e alla foschia di questi giorni

L’estate esplode con tutta la sua intensità sulla Sardegna, dove la colonnina di mercurio si avvicina ai 40 gradi, alimentando anche il rischio incendi in vaste aree del territorio. L’ondata di calore, accompagnata da aria rovente e secca, spinge i cittadini verso le coste, ma le autorità sanitarie rinnovano gli appelli alla prudenza, soprattutto per anziani e soggetti fragili.

Ma il caldo non è l’unico fenomeno atmosferico che interessa l’Isola. Una foschia anomala ha attirato l’attenzione negli ultimi giorni, e qualcuno ha minimizzato parlando di semplice umidità. A smentire questa teoria è intervenuto il meteorologo sardo Matteo Tidili, che con un lungo post sui social ha fatto chiarezza sulla natura del fenomeno.

“In questi giorni circolano alcune affermazioni secondo cui il fumo degli incendi in Canada non potrebbe fisicamente raggiungere l’Europa e che la foschia osservata sarebbe soltanto umidità. Si tratta, ancora una volta, di inesattezze scientifiche e affermazioni infondate” scrive l’esperto.

Il trasporto a lunga distanza di aerosol è un fenomeno reale, noto e studiato da decenni. Non riguarda solo il fumo degli incendi, ma anche la polvere sahariana, le ceneri vulcaniche e gli aerosol solforici, capaci di percorrere migliaia di chilometri attraverso l’atmosfera. C’è chi sostiene che “il fumo si disperde dopo 20–30 km”: falso. Nel caso di incendi vastissimi e incontrollati, come quelli attivi da settimane in Canada, possono formarsi pirocumulonembi (PyroCb): nubi convettive generate dal calore dell’incendio, capaci di iniettare grandi quantità di particolato fine (come il PM2.5) fino a 10–12 km di quota”.

“A queste altezze, gli aerosol possono essere intercettati dalla corrente a getto e trasportati su scala emisferica, anche per oltre 8000–10000 km. Ed è esattamente ciò che è accaduto nei giorni scorsi, come mostrano le simulazioni dei modelli globali e le osservazioni satellitari. L’idea quindi che il fumo dal Canada non possa raggiungere l’Europa è falsa“.

Come se non bastasse, nelle ultime ore si è aggiunto un secondo contributo atmosferico: una massa di polvere sahariana sospinta dal promontorio subtropicale africano, che sta contribuendo a rendere l’aria ancora più afosa.

E non è solo la Sardegna a soffrire. L’intero Paese affronta una giornata rovente, con undici città in allerta rossa per il caldo estremo. Si tratta di Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia, Rieti, Roma e Torino. Bollino arancione, invece, per Milano, Verona e Viterbo.

La combinazione di temperature record, sabbia in sospensione e fumo da incendi transcontinentali dipinge un quadro meteorologico complesso e allarmante, in un’estate che mostra già da ora il suo volto più estremo.

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