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Oristano, la terapia del dolore arriva a casa: nasce l’unità cure palliative domiciliari

La nuova struttura della Asl 5 completa la rete provinciale e garantisce assistenza personalizzata a domicilio per i malati più fragili

La rete delle cure palliative in provincia di Oristano si rafforza con la nascita dell’unità operativa dedicata all’assistenza domiciliare, istituita dalla Asl 5. Un passo decisivo per portare la terapia del dolore e il trattamento dei sintomi legati a patologie gravi direttamente nelle case dei pazienti, garantendo continuità e personalizzazione delle cure anche per chi non può spostarsi.

“Le cure palliative domiciliari rappresentano il quarto nodo di una rete che già poteva contare su altre tre strutture” spiega il direttore della Rete delle cure palliative Giuseppe Obinu. Strutture come “l’hospice, che accoglie i pazienti non più guaribili; l’ospedale, dove vengono ricoverati soggetti che, oltre ad altre cure, possono aver bisogno anche di questa terapia; l’ambulatorio, fisicamente ubicato presso l’hospice e dedicato a pazienti che possono muoversi per raggiungere la struttura sanitaria presso cui ricevere le cure palliative”.

Con la nuova unità, però, si apre una fase nuova per i malati assistiti a domicilio, grazie a un team dedicato composto da tre medici, un’infermiera e una psicologa, che si occuperanno in modo esclusivo della gestione dei pazienti a casa, senza sottrarre risorse alle altre attività dell’hospice.

Il personale effettuerà visite regolari per la prescrizione e somministrazione delle terapie, offrirà supporto psicologico su richiesta, educazione sanitaria ai familiari, monitoraggio dei sintomi e tutto il necessario per garantire al malato la miglior qualità di vita possibile. L’attivazione dell’assistenza avviene su richiesta del medico di famiglia o di uno specialista.

“Prendersi cura del paziente a casa sua rappresenta la situazione ideale” prosegue il direttore dell’hospice. “In genere, tutte le persone affette da patologie importanti o malati al termine della loro vita preferiscono restare nel proprio ambiente. Questa formula ci consente dunque di poterli seguire a domicilio, accanto agli affetti più cari”.

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