Regione Sardegna, stanziati quasi 800mila euro per ripopolamento fauna selvatica

Sardegna, stanziati quasi 800mila euro per ripopolamento fauna selvatica

Si tratta di 796.786 euro riscossi nel 2024, che verranno impiegati per il riequilibrio ambientale e il rafforzamento della biodiversità

Crediti foto: Ansa

La Giunta Regionale della Sardegna ha approvato la ripartizione di risorse derivanti dalla tassa venatoria regionale per favorire il ripopolamento della fauna selvatica.

In totale, si tratta di 796.786 euro, riscossi nel 2024, che verranno impiegati per il riequilibrio ambientale e il rafforzamento della biodiversità. Questi finanziamenti verranno trasferiti alle Province e alle Città Metropolitane in base a criteri legati al territorio.

“Valorizziamo il ruolo degli enti locali nella gestione faunistica – ha dichiarato l’assessora all’Ambiente Rosanna Laconi – attraverso un sostegno concreto alle attività di conservazione, riequilibrio ambientale e rafforzamento della biodiversità. Con questa misura rilanciamo una funzione storica delle Province e consolidiamo il legame tra tutela ambientale e responsabilità territoriale”.

La ripartizione dei fondi è stata definita tenendo conto della superficie agro-silvo-pastorale e della superficie delle Zone Temporanee di Ripopolamento e Cattura, secondo quanto stabilito da una delibera del 2024. Alla Città Metropolitana di Cagliari andranno 197.771,73 euro.

Soddisfatto il consigliere regionale della Lega Andrea Piras. “Sono davvero felice di apprendere che la modifica alla legge 23/98, fortemente voluta da me e dall’intero gruppo della Lega nella passata legislatura e approvata con la legge 5/2022, sia stata ora applicata e resa operativa” dice l’esponente della minoranza.

“La legge mira al ripopolamento per valorizzare il patrimonio faunistico delle specie nobili, come la pernice, lepre sarda e coniglio selvatico quest’ultima specie in forte sofferenza. La legge prevede inoltre di destinare integralmente l’incasso delle tasse annualmente versate per l’esercizio dell’attività venatoria interamente ed esclusivamente al ripopolamento del patrimonio faunistico di queste specie”.

Piras conclude: “Un risultato di cui, da promotore della norma, vado molto fiero e che risponde alle esigenze di una categoria storicamente guardata con sospetto da alcune frange della politica, che oggi hanno fatto proprio l’iniziativa con annunci e toni trionfalistici”.

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