“Norme sbagliate e sproporzionate”. Così il Centro Studi Agricoli definisce il quadro legislativo che sta portando agli abbattimenti di massa nelle campagne sarde per fronteggiare la Dermatite bovina.
Dopo le tensioni registrate nelle campagne, il Csa chiarisce infatti che “la polemica non deve essere indirizzata ai veterinari, i quali non sono altro che meri esecutori di ordini imposti dall’alto”. Il vero problema sta in “norme profondamente sbagliate, illogiche, immotivate e sproporzionate che impongono l’abbattimento indiscriminato di interi allevamenti, anche quando il virus è già presente su scala regionale”.
Per l’associazione “un simile approccio non solo è inefficace, ma rappresenta un danno gravissimo e irreparabile per il nostro patrimonio zootecnico e genetico, costruito in decenni di lavoro e spesso impossibile da rimpiazzare. Non possiamo accettare che la soluzione venga individuata nella distruzione del lavoro di una vita di intere famiglie di allevatori”.
Ecco quindi la richiesta di “cambiare le leggi e i provvedimenti ingiusti che impongono misure sproporzionate e che nulla hanno a che fare con una reale ed efficace gestione sanitaria. La stessa giustizia amministrativa, con recenti provvedimenti cautelari, ha riconosciuto l’inadeguatezza di queste misure, confermando che il tema vero è la necessità di un intervento normativo urgente e radicale”.
Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli, è convinto che quello che sta accadendo sia inaccettabile. “Non possiamo permettere che norme assurde e sproporzionate distruggano allevamenti e patrimoni genetici unici. Bisogna fermare immediatamente gli abbattimenti indiscriminati e aprire un confronto serio per scrivere regole nuove, fondate sulla scienza, sul buon senso e sulla tutela dei nostri allevatori. Non ci fermeremo finché questa ingiustizia non sarà cancellata. La presidente della regione Alessandra Todde non stia silenziosa a subire la distruzione dell ad elevamento bovino in Sardegna ma faccia valere lo Statuto autonomo della Sardegna e chieda con forza la modifica delle regole a tutti i livelli”.
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