Prima pagina Angelozzi, tra dimenticanze e pronunce straniere difficili è già l’idolo dei tifosi

Angelozzi, tra dimenticanze e pronunce straniere difficili è già l’idolo dei tifosi

Il direttore sportivo del Cagliari è già entrato nelle simpatie dei tifosi sia per un mercato promosso dalla piazza che per la simpatia in conferenza stampa

Per le sue capacità da direttore sportivo parla un curriculum infinito, ma i tifosi del Cagliari stanno iniziando a scoprire il personaggio Guido Angelozzi. 70 anni compiuti a febbraio, ma lui si sente “un ragazzino” e in conferenza stampa sfodera una prestazione da 10 e lode.

Il ds parla come mangia, senza fronzoli e termini ricercati, con risposte mai formali o pre-confezionate. Manco a farlo apposta, il club gli mette a fianco il “corporativo” Stefano Melis, con i suoi inglesismi e l’eloquio impeccabile. La spalla perfetta per fare da contrappeso all’esuberanza di Angelozzi.

E così dopo un’introduzione precisa e puntuale di Melis, ecco il vero show. E allora Rodriguez diventa “Juan Gonzalez” o “l’uruguagio”, Zé Pedro “il portoghese”, Kilicsoy “Per me è Semih, è più facile” e a Luvumbo gli da 4 anni in più. Poi tanta sincerità, apprezzatissima dai tifosi, nel raccontare nel dettaglio alcune operazioni.

Belotti ha chiamato Pisacane dicendogli che voleva venire a tutti i costi. Poi lo abbiamo sentito con gli altri dirigenti e ci ha convinti subito, ha rinunciato a dei soldi per stare con noi” ha rivelato. E ancora: “Palestra il presidente non lo voleva prendere, perché il Cagliari non fa queste operazioni (prestito secco ndr), poi l’ho convinto a farla”.

Personaggio a parte, il lavoro di Angelozzi è stato particolarmente apprezzato dai tifosi, come testimoniano i tantissimi commenti sui social. Persino le dolorose cessioni di Zortea e Piccoli sono state accolte in maniera positiva viste le cifre raccolte. Non era facile presentarsi bene, ma in due mesi Angelozzi si è guadagnato la fiducia dell’ambiente. E anche tanta simpatia.

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