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Cabras, la corsa degli Scalzi ha sciolto il voto tra fatica e commozione

Mille uomini vestiti di bianco hanno percorso otto chilometri tra fede e tradizione sotto il sole di settembre

Crediti foto: Comune di Cabras

Un rito che si rinnova, un patto di fede che lega l’intera comunità. Al tramonto di domenica, gli Scalzi di Cabras hanno riportato il simulacro di San Salvatore nella chiesa di Santa Maria, al termine di una corsa che affonda le radici nei secoli e continua a unire generazioni.

In mille, tutti vestiti di bianco, hanno preso il via dalla chiesa subito dopo la messa, intorno alle 18.30, dopo che sabato si era conclusa la prima parte del rito religioso che da Cabras porta al villaggio di San Salvatore. Otto chilometri affrontati di corsa, tra sterrati e asfalto, per compiere la missione di proteggere e custodire il Santo per un altro anno, con andata e ritorno in una due giorni di pura devozione.

Poco prima delle 20, la bandiera rossa che precede il simulacro è apparsa in via Tharros, accolta da una folla festante e preceduta dalle moto della Polizia di Stato, mobilitata per garantire la sicurezza di un evento che richiama migliaia di fedeli. Un rito identitario che, a Cabras, è molto più di una festa religiosa: è un atto collettivo di appartenenza e devozione.

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