Un vero e proprio terremoto politico quello che si sta abbattendo sul centrosinistra sardo. La presidente della Regione Alessandra Todde ha convocato per le 18 a Villa Devoto un vertice di maggioranza con i segretari dei partiti del Campo largo. Al centro del confronto il nodo delle nomine dei 12 direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie della Sardegna, riaperto dalla recente sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato i commissariamenti decisi dalla giunta regionale.
La governatrice, che mantiene l’interim della sanità, punta a chiudere la partita entro domani, ma il percorso appare tutt’altro che semplice. All’interno della maggioranza emergono infatti posizioni divergenti sulla strategia da adottare per superare l’impasse. In particolare il Partito democratico, che già in passato non aveva condiviso la nomina dei direttori generali ormai decaduti dal 25 dicembre. I dem, in assenza di un parere giuridico autorevole che la presidenza regionale starebbe attendendo, non sarebbero disposti ad avallare la nomina dei nuovi vertici delle Asl e delle Aou.
Sul versante opposto, il centrodestra si muove compatto e chiede alla presidente di riferire al più presto in commissione Sanità, per la quale è stata sollecitata una convocazione urgente. Duri anche gli attacchi politici. Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Paolo Truzzu, affida ai social una critica senza sconti, parlando di una sanità sarda “sull’orlo del baratro”, paragonata a una macchina in bilico sul ciglio di un burrone.
Secondo Truzzu, il fallimento della strategia sanitaria del campo largo sarebbe ormai evidente. “Siamo senza Assessore, senza direttori generali, sanitari e amministrativi. Nel mezzo di un contenzioso giudiziario che coinvolge i vecchi direttori e, se verranno nominati oggi, sicuramente i nuovi. Con un clima di instabilità, incertezza e confusione destinato nel corso del 2026 solo ad aumentare. E che finirà per allontare dal sistema sardo le migliori risorse”.
L’esponente di FdI lancia un invito alla giunta e alla maggioranza: “Fermatevi un attimo, per evitare danni. E se serve, perché non siete capaci ad uscirne da soli, fatevi aiutare, da chi qualche idea la ha. Accettate il confronto franco, sereno e senza ideologismi, con la minoranza e con la società sarda. Perché l’unico interesse da non perdere di vista è quello del diritto alla salute”.
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