Emergenza sangue e crisi dell’organizzazione delle trasfusioni devono essere affrontate in maniera organica e in chiave regionale. È la proposta avanzata dai Progressisti che con una mozione depositata questa mattina chiedono alla Regione di cambiare passo e intervenire per risolvere strutturalmente le numerose carenze sul sistema regionale che garantisce l’acquisizione di scorte di sangue e le trasfusioni ai soggetti talassemici

Le numerose segnalazioni di pazienti e personale sanitario evidenziano come periodicamente la carenze di sacche di sangue mettano in crisi il nostro sistema sanitario. Un fattore solo apparentemente marginale: senza adeguate scorte di sangue la vita dei pazienti talassemici, scandita dalle trasfusioni periodiche, diventa difficilissima. Negli ultimi mesi la crisi delle scorte di sangue ha ridotto enormemente la possibilità di eseguire interventi chirurgici. Il sangue è uno dei pilastri del nostro sistema ma senza un intervento straordinario sull’organizzazione dell’intero sistema regionale delle donazioni-trasfusioni rischiamo di farlo collassare”, dice Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti e componente della Commissione Sanità in Consiglio regionale.

La mozione chiede l’attivazione di un confronto in Consiglio regionale con l’assessore della Sanità per affrontare tutti gli aspetti riguardanti la programmazione sulla raccolta sangue messa in campo dalla Regione e per definire gli indirizzi di un piano straordinario capace di incidere su alcuni aspetti della pianificazione delle campagne di donazione, sul potenziamento degli organici del personale e sulla riorganizzazione logistica delle strutture sanitarie regionali che compongono il sistema donazioni-trasfusioni.

“Tra il fabbisogno necessario e la reale quantità di sangue donato c’è uno scarto di circa 3000 sacche al mese – sottolinea Agus –  Riusciamo a sopperire a questo deficit grazie al contributo di altre Regioni. L’estate appena passata tuttavia ha messo in evidenza tutta la fragilità del nostro sistema e dobbiamo avere come primo obiettivo la riduzione di questa dipendenza”.

“Lo Stato ha aggiornato gli obiettivi per il 2022 già da diversi mesi mentre in Sardegna è tutto fermo nonostante risultiamo essere la Regione con il maggior deficit di sangue e con un altissima incidenza di soggetti anemici.  – conclude Agus – L’ultimo piano regionale sulla programmazione della raccolta sangue risale al 2019. È chiaro che la Giunta, al netto di qualche iniziativa spot, si sta impegnando poco per risolvere questi problemi”.

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