Tre anni di reclusione con rimando al giudice civile per la quantificazione del danno patito dalla persona offesa. Così ha deciso il gup del Tribunale di Lanusei, Giorgio Cannas, nei confronti di Masih Shahid, il 30enne pakistano sotto processo con rito abbreviato per stalking e maltrattamenti a carico dell’ex compagna Paola Piras.

L’uomo si trova ora detenuto nel carcere di Uta per aver ucciso Mirko Farci, il figlio 19enne della donna, e per aver infierito con decine di coltellate su di lei lasciandola in fin di vita nella sua casa di Tortolì l’11 maggio 2021. Per questi fatti Masih Shahid dovrà presentarsi davanti alla Corte d’Assise di Cagliari per la prima udienza il 27 giugno prossimo.

L’imputato oggi non era presente in aula, a differenza dell’ex compagna Paola Piras, accompagnata dal cognato e dal suo avvocato Paolo Pilia.

La pm Giovanna Morra aveva sollecitato per l’uomo una condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione, a cui si erano associate anche le parti civili rappresentate dagli avvocati Paolo Pilia, Marcello Caddori e Maurizio Mereu.

“Aspetterò di leggere le motivazioni della sentenza e poi presenterò il ricorso in appello – ha annunciato il legale del 30enne pakistano, Federico Delitala -. Ritengo che oltre alla riduzione della pena per il rito abbreviato ci sarebbe dovuto essere un ulteriore sconto di pena per il riconoscimento delle attenuanti generiche”. Per la vittima ha parlato il suo avvocato: “Siamo soddisfatti – ha commentato Paolo Pilia – è stata riconosciuta la fondatezza delle denunce presentate da Paola”.

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