È stato portato in salvo stamattina all’alba lo speleologo cagliaritano 30 enne che domenica pomeriggio era rimasto bloccato all’interno della grotta S’Edera a Urzulei, in Ogliastra, a 180 metri di profondità dopo essersi infortunato ad una gamba. L’uomo, entrato nella cavità con un gruppo di altri speleologi, era scivolato ad una profondità di 180 metri riportando la frattura di una gamba.

Il recupero è stato laborioso per la difficoltà di introdurre la barella all’interno della cavità. Per questo oltre i tecnici del Corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico sono dovuti intervenire 90 tecnici di soccorso speleologico specializzati nella disostruzione delle cavità con l’ausilio di microcariche: sono arrivati dalla Lombardia, dal Piemonte, dal Friuli-Venezia Giulia, dalla Campania, dal Lazio e dall’Umbria, grazie alla collaborazione del Cnsas con l’Aeronautica Militare, che ha messo a disposizione un elicottero decollato da Pratica di Mare

Lo speleologo infortunato ha trascorso queste ore in un punto caldo all’interno di una tenda.  Ad attenderlo l’elicottero dell’elisoccorso di base ad Olbia con l’equipe medicalizzata per il trasporto all’ospedale Brotzu di Cagliari. L’intervento è stato svolto in collaborazione con il personale dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri della Stazione di Lanusei e del personale Areus.

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