La previsione è quella di superare i numeri della stagione 2019 per il mondo dei campeggi della Sardegna. È quanto sostiene Faita Federcamping Sardegna. Un “tutto esaurito” avallato anche dalla conquista di nuove fette di mercato che guardano alla vacanza open air come un luogo dove prolungare il soggiorno (in media la vacanza in campeggio dura 6,3 notti contro i 3,1 in hotel e i 4,4 in altre strutture alberghiere – dati Istat).
I numeri sardi rispecchiano l’andamento nazionale e raccontano appunto di una quantità sempre crescente di turisti che scelgono per la prima volta questa forma di vacanza attirati dalle nuove offerte di un settore che dopo il Covid ha saputo adattarsi, rialzarsi e rispondere bene alle richieste del mercato. La vacanza all’aria aperta in strutture che offrono servizi sempre più strutturati affinché la permanenza sia anche una esperienza è sempre più richiesta dalle famiglie.
I campeggiatori – si legge in una nota – stanno lentamente abbandonando la vacanza in tenda e in camper (25%), attratti da bungalow e piccole strutture mobili (65%). È richiesta quindi la comodità intesa come ricerca del benessere, in strutture che offrono servizi e attività votate al relax, immersi nella natura.
“Un tipo di esperienza che in Sardegna è possibile dare ovunque perché a fare la differenza sono ovviamente i territori e la loro offerta ambientale e gastronomica – spiega il presidente di Faita Federcamping Sardegna Nicola Napolitano -. Considerato inoltre che l’83% dei turisti che scelgono l’open air preferisce soggiornare nelle località marine, preferendo quindi il mare alla montagna, è chiaro che la Sardegna può fare la parte del leone nel panorama nazionale”.
Rimane il nodo trasporti che limita fortemente le scelte di una famiglia media: “ci ritroviamo ancora una volta a dipendere dalle scelte di chi gestisce i trasporti marittimi da e per la Sardegna – spiega ancora Napolitano – con un viaggio che incide nei costi per la metà del budget medio di una famiglia che decide di venire nella nostra isola con una traversata in nave. Intaccando pesantemente la capacità di spendita dei vacanzieri è chiaro che ne risente il territorio e le attività connesse al turismo. Occorre una presa di posizione forte e interventi che regolino l’algoritmo che vieta o limita tanti turisti nell’esercitare il loro diritto di scegliere dove passare la propria vacanza”.
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