Ancora violenza nel carcere di Uta, dove questa mattina un detenuto, ex pugile, ha aggredito due agenti di Polizia penitenziaria. Uno di loro è stato ricoverato in ospedale per le ferite riportate. A denunciare l’episodio è Michele Cireddu, segretario generale della Uil Pa Polizia Penitenziaria Sardegna.
Secondo la ricostruzione, l’uomo “in preda a un’ira incontrollabile” ha colpito ripetutamente gli agenti e ha persino lanciato un televisore contro il comandante intervenuto per riportare la calma. Solo dopo minuti di tensione e con grande difficoltà, il detenuto è stato immobilizzato.
“Progettato per ospitare circa 530 detenuti, inclusi quelli al 41-bis, ne accoglie quasi 700” denuncia il sindacalista. “Il dato più allarmante, però, è l’elevatissimo numero di detenuti ‘facinorosi’ con gravi problemi psichiatrici, spesso trasferiti da altre carceri della penisola dopo aver messo letteralmente a ferro e fuoco interi istituti”.
La Sardegna “è stata individuata quasi come una discarica sociale dove ammassare i casi più difficili. Il numero di detenuti sardi è ormai meno della metà dei presenti, e la percentuale di eventi critici come aggressioni, risse e tentativi di suicidio è fuori controllo” afferma ancora Cireddu.
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