Intervistata da SportWeek de La Gazzetta dello Sport, la pallavolista sarda Alessia Orro ha raccontato il suo legame con Narbolia e l’importanza che hanno per lei le sue radici isolane. La campionessa del mondo ha parlato della sua famiglia: dai genitori alla sorellina, fino al grande affetto per i nonni.
“Casa è la mia famiglia. È molto importante per me, è un legame che non si può spezzare” spiega Orro. “Lo so che si vede anche da fuori, che si percepisce il calore. Cosa posso farci? Io sono nata e cresciuta con tutto questo affetto”.
E per Narbolia dichiara il proprio amore. “Sono molto orgogliosa della mia regione, del mio paesino di 1.800 abitanti, in pratica siamo tutti parenti… Ho la mia terra sempre nel cuore, non dimentico mai che sono l’unica sarda in Nazionale, è come se mi portassi sempre dietro tutta la mia regione. In passato c’è stata Rosanna Baiardo, ora sono io che ho preso il testimone. Ci tengo tantissimo”.
Il distacco dalla sua terra è stato precoce, ma per un sogno. “Andare via da casa a 13 anni non è facile, ho sofferto tanto, soprattutto il primo anno. Appena avevo un giorno libero, tornavo in Sardegna. Però è stata una scelta mia, mi è stata data un’opportunità unica e ho voluto sfruttarla”.
“Sono andata a vivere al Club Italia, dove la Federazione coltiva le ragazze di talento, mi sono trasferita al Centro Pavesi di Milano. La mia vita in pratica era pallavolo, scuola, pallavolo, scuola. Si dice che noi sardi siamo molto forti, molto duri. È così. Di sicuro non molliamo alla prima difficoltà”.
Ora, testa alla nuova esperienza in Turchia. “Adesso voglio vincere tutto col Fenerbahce, sono concentrata su questa nuova avventura per ottenere il massimo”.
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