(Foto credit: Niside Muscas)

Ad Assemini, gli elettori dovranno tornare a votare l’11 e 12 giugno per decidere – tramite ballottaggio – chi sarà il nuovo sindaco. Formalmente i nomi sono due: Mario Puddu (polo civico) e Diego Corrias (centrosinistra). Ma pesa ancora il ricorso presentato da Niside Muscas, candidata a sindaco del centrodestra.

Centrodestra e centrosinistra sono arrivati al traguardo divisi da pochi voti, con diverse schede contestate e tanti malumori. L’esito del ricorso è incerto, sia nel risultato che nelle tempistiche.

Ma la Muscas vuole credere di potersi giocare ancora una volta la corsa alla fascia tricolore.

È rimasta delusa dall’esito del voto?

Non sono rimasta delusa dall’esito del primo turno. Sono contenta della campagna elettorale che ho fatto e di quella che abbiamo fatto insieme alla coalizione. Quello che mi ha amareggiata è il distacco tra me e il secondo, le operazioni di scrutinio sono state veramente terrificanti. E il fatto che per avere certezza che vada al ballottaggio la persona giusta, occorra fare ricorso al Tar con dei tempi che non conosciamo. Se l’esito dovesse essere positivo, avrei poi uno spazio di campagna elettorale talmente esiguo da rendere tutto molto difficile e complicato.

Rivedendo i voti, si aspettava qualcosa di più?

No, credo di aver dato il massimo, mi è stato riconosciuto. C’era tra me e i miei competitor una grande disparità di popolarità. Loro erano già stati amministratori, io no. A me mancava la popolarità, e un reale rapporto con le operazioni di pubblica amministrazione locale. Conosco la pubblica amministrazione ma non la politica. Loro partivano avvantaggiati. Mi pare che questo risultato indichi che questo gap è stato colmato, almeno con Corrias, e in tempi incredibili. La gente si è fidata di me. E si è accorta che facevamo sul serio, che abbiamo un bel progetto per Assemini.

Cosa è mancato o cosa le ha fatto più “male” di questa competizione elettorale?

Mi ha fatto male l’abbandono di alcuni “amici”. Era da mettere in conto, lo sappiamo. A me quello che piace ricordare è che Niside rimane Niside. È la persona che ho mostrato di essere, anche con lacrime, gioia, e balletti stupidi. Ma proprio Niside.

Se il ricorso dovesse dare esito negativo, cosa si aspetta da Puddu o Corrias?

Da cittadina mi auguro che sfruttino tutte le occasioni che abbiamo per dare luce ad Assemini. Mi sono candidata perché penso di poterlo fare io, quel lavoro. Spero che lo facciano anche loro.

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