Era l’area in cui, durante l’attività della miniera, le tramogge scaricavano il materiale estratto sul nastro trasportatore attraverso il quale poi il minerale veniva calato sulle imbarcazioni in attesa nel tratto di mare sottostante. Per tredici anni è rimasta chiusa al pubblico, ma da lunedì prossimo 2 agosto la galleria di base di Porto Flavia sarà nuovamente visitabile dai turisti.

La riapertura è stata possibile grazie agli interventi realizzati da Iglesias Servizi, società in house del Comune di Iglesias che ha riqualificato l’area con la ripulitura del sito, rifatto l’impianto elettrico e messo in sicurezza i fornelli, che non erano più accessibili a causa della mancanza di manutenzione negli anni precedenti all’acquisizione del sito da parte del Comune di Iglesias. Un fatto che impediva l’apertura al pubblico del secondo livello.

Inoltre l’Amministrazione Comunale, tramite la società in house, ha acquisito la relazione sull’idoneità statica della ex biglietteria di Porto Flavia che permetterà l’utilizzo futuro anche di tale struttura. Oltre a questo, si è provveduto alla sistemazione della strada che unisce Masua a Porto Flavia e dell’area di parcheggio del sito, abbattendo la quantità di polveri sollevate dai numerosi automezzi dei visitatori per mezzo di un’autocisterna, che bagna la strada ad intervalli di tempo regolari.

“Nonostante il Parco Geominerario versi in condizioni disastrose, la nostra Amministrazione ad oggi si è distinta nella riqualificazione delle aree minerarie dismesse, che continua ad avere effetti positivi sia per la valorizzazione culturale del territorio che per il suo rilancio economico grazie al turismo Abbiamo preso in mano autonomamente, a seguito dei parziali interventi di IGEA, le lavorazioni rimanenti, necessarie alla riapertura del secondo livello di Porto Flavia” ha spiegato il sindaco Mauro Usai, ringraziando la  Iglesias Servizi ed il suo amministratore, il geologo Andrea Testa. “Grazie al loro intervento sarà possibile visitare Porto Flavia nella sua interezza, permettendo ai visitatori di conoscere uno dei siti più importanti del nostro territorio”.

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