Province Città Metropolitana Elmas, ai controlli in aeroporto con passaporto falso: arrestata

Elmas, ai controlli in aeroporto con passaporto falso: arrestata

Una cittadina somala è finita nei guai dopo essere stata sorpresa all'aeroporto di Cagliari-Elmas con un passaporto olandese risultato poi contraffatto

Crediti foto: Polizia di Stato

È stata arrestata dalla Polizia di Frontiera all’aeroporto “Mario Mameli” di Cagliari-Elmas una cittadina somala, accusata del reato di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi. Il fermo è avvenuto lo scorso 12 giugno, durante i controlli di frontiera sul volo diretto a Dublino delle 17.45.

La donna, presentatasi ai controlli alle 16.45, ha inizialmente esibito un documento di viaggio per rifugiati e un permesso di soggiorno rilasciati dalle autorità cipriote, risultati regolari. Tuttavia, insospettiti da un secondo documento intravisto nella tasca laterale della sua borsa, gli agenti hanno effettuato ulteriori verifiche.

Il documento in questione era un passaporto olandese con copertina amaranto, intestato alla stessa cittadina somala, ma rivelatosi contraffatto. Le analisi hanno accertato che il passaporto era stato fabbricato con materiali e tecniche di stampa non conformi agli standard ufficiali.

Durante l’interrogatorio, la donna ha dichiarato di aver ricevuto il documento falso da un uomo di cui non conosce l’identità, e di voler raggiungere il compagno in Irlanda. Gli accertamenti hanno inoltre permesso di ricostruire il suo recente percorso: era arrivata in Italia il 10 giugno da un volo proveniente dalla Germania e si era poi spostata su Cagliari due giorni dopo. Le prenotazioni dei voli risultavano intestate a carte di pagamento riconducibili a terze persone, ma la passeggera era sempre la medesima.

Nell’udienza del 13 giugno, l’Autorità giudiziaria ha convalidato l’arresto e disposto il sequestro del passaporto falso. È stata inoltre avanzata una richiesta di patteggiamento della pena pari a 10 mesi e 20 giorni, con rinvio dell’udienza al 19 giugno. Le indagini proseguono per chiarire l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti nella rete di supporto alla falsificazione.

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