I parlamentari sardi del Movimento 5 Stelle passano al contrattacco dopo le dichiarazioni di Fratelli d’Italia sulla riorganizzazione carceraria a Badu ‘e Carros. Gli esponenti pentastellati accusano il partito di governo di superficialità e mancanza di rispetto verso le comunità locali, dichiarando: “Liquidare come ‘paure infondate’ le preoccupazioni espresse da istituzioni, cittadini e rappresentanti del territorio nuorese è l’ennesima dimostrazione dell’arroganza con cui Fratelli d’Italia affronta temi delicatissimi, senza alcun confronto reale con chi vive quei territori”.
Per i rappresentanti del M5S, il punto centrale non è il funzionamento delle leggi speciali, ma il peso politico e sociale che tali decisioni riversano sull’Isola: “Qui non si sta discutendo l’aspetto normativo del 41-bis, ma della scelta politica di concentrare ulteriormente in Sardegna detenuti sottoposti al regime di massima sicurezza, trasformando un intero territorio nel terminale delle decisioni assunte altrove. Questo non è un dettaglio tecnico, ma una scelta che ha ricadute sociali, economiche e istituzionali”.
La critica si sposta poi sul metodo utilizzato dall’esecutivo, giudicato autoritario e privo di dialogo con gli enti locali: “FdI parla di ‘cambio di passo’, ma ancora una volta lo impone dall’alto, senza coinvolgere la Regione, i sindaci e le comunità locali. È esattamente questo il problema: nessun ascolto e rispetto per territori che da anni attendono investimenti, sviluppo e servizi, non nuovi sacrifici”.
Secondo gli eletti sardi, esiste una disparità di trattamento evidente tra le necessità di crescita della Sardegna e il suo utilizzo per fini detentivi: “Fdi la smetta di fare propaganda e dica chiaramente perché, quando si tratta di infrastrutture, lavoro e opportunità, la Sardegna non è mai una priorità, mentre lo diventa quando si devono collocare 92 detenuti in regime di 41-bis e quando bisogna usare la Sardegna come Regione di sacrificio”.
La nota, sottoscritta dai senatori Sabrina ed Ettore Licheri e dai deputati Susanna Cherchi e Mario Perantoni, si chiude con un appello alla correttezza istituzionale: “Serve trasparenza, confronto istituzionale e rispetto. Tutto quello che questo Governo, ancora una volta, sta consapevolmente evitando”.
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