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Omicidio Cinzia Pinna, parla il padre di Ragnedda: “Per me è morta una figlia”

Mario Ragnedda è stato intervistato dalla trasmissione Ore 14 in onda su Rai 2: "Non voglio togliere a mio figlio alcuna responsabilità, ma non è il mostro che viene descritto"

Mario Ragnedda, padre di Emanuele artefice dell’omicidio di Cinzia Pinna, è stato intervistato durante la trasmissione Ore 14 in onda su Rai 2.

“Il suo primo pensiero va sempre alla povera Cinzia e al dolore della sua famiglia, me lo dice sempre – ha affermato l’uomo ancora molto scosso – Per me è morta una figlia, oggi io ho una figlia morta e un figlio vivo in carcere, la sofferenza è doppia. Avrei preferito che fosse morto lui e parlare di un’altra storia, ma non è così”.

“Non voglio togliere a mio figlio alcuna responsabilità, che stabiliranno gli inquirenti nei quali abbiamo la massima fiducia, ma in questa settimana se ne è parlato come un mostro che spendeva e spandeva, non è vero nulla, Emanuele non lo merita, chi lo conosce sa che è un ragazzo buono, è stata una notte maledetta dove è successo questo disastro” ha poi aggiunto.

Mario Ragnedda ha poi voluto sottolineare la vicinanza alla famiglia della vittima: “Sono vicino alla famiglia della povera ragazza e adesso abbiamo il dovere di capire cosa è successo e stabilire la verità, lo dobbiamo a tutti, sono certo che mio figlio stia dicendo la verità”.

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